di Paolo Barosso 

Milo Julini – Torino che non c’è più. Luoghi e personaggi, Neos Edizioni, Torino, 2017

Torino conserva nei suoi palazzi e nelle sue vie tracce di una storia minore poco conosciuta e ormai quasi del tutto dimenticata: ed è questo il passato non convenzionale di luoghi e personaggi in cerca di memoria cui attinge nella sua ultima fatica letteraria, Torino che non c’è più. Luoghi e personaggi, la penna sempre precisa e meticolosa di Milo Julini.

Torinese, docente in quiescenza dell’Università degli Studi di Torino, Julini è anche ricercatore storico, rivestendo la carica di Vicepresidente del Centro Studi e Ricerche Storiche Piemonte Storia, conferenziere, scrittore e collaboratore di riviste, giornali e siti internet, tra i quali piemonteis.org. Ha al suo attivo diversi libri e articoli incentrati in particolare sulla ricostruzione di vicende criminali accadute a Torino e in Piemonte dal secondo Ottocento al primo Novecento.

Milo Julini

Queste pagine, ben documentate com’è nello stile di Julini, regalano al lettore il ritratto di una Torino che non esiste quasi più, storie poco note, scorci urbani completamente trasformati nel tempo, modi di vita scomparsi.

L’autore spazia dal vecchio borgo San Salvario alle vie e vicoli del centro storico distrutti dal “piccone risanatore”, dal borgo San Donato al vecchio ponte di corso Regina Margherita, dalla cinta daziaria del 1853 alla passerella di ferro tra via Nizza e via Sacchi.

Spesso la descrizione dei vari luoghi diventa l’occasione per evocare personaggi quasi dimenticati, come il fratel Bernardo, mistico o impostore, l’onorevole e sacerdote Vittorio Angius, la famiglia Valerio, Timoteo Riboli, fondatore della Società protettrice degli animali, l’avvocato Giovanni Saragat, cronista giudiziario, Umberto Gozzano, cugino del più noto Guido e altri ancora.

Piazza Palazzo di Città in una foto d’epoca

Sempre in tema con il ricordo di una Torino “che non c’è più”, alcuni capitoli rivisitano le descrizioni e le considerazioni sulla città espresse nel 1880 da Carlo Collodi nel suo libro Il viaggio per l’Italia di Giannettino.

L’opera raccoglie oltre sessanta articoli dell’autore pubblicati negli ultimi anni su varie testate on line, tra cui la nostra, piemonteis.org. Gli argomenti affrontati sono spesso frutto delle sue escursioni torinesi, da cui ha riportato fotografie e annotazioni poi approfondite a tavolino.