Testo di Paolo Barosso e foto di Roberto Beltramo

Il cavallo “Ariégeois è originario del dipartimento dell’Ariége nei Pirenei francesi, ed è anche conosciuto come “mérengais” o “cheval de Mérens, dal nome d’un villaggio dell’alta Ariége, chiamato Mèrens-Les-Vals, al confine con Andorra.

Cavalli al pascolo in Val Maira

L’origine del Cheval de Mérens è ricondotta da alcuni studiosi alle razze equine preistoriche in considerazione della forte somiglianza con gli esemplari di cavallo raffigurati nelle incisioni rupestri risalenti al periodo Magdaleniano (Paleolitico superiore, dal sito di Abri de la Madeleine in Dordogna) e largamente presenti nelle grotte della regione.

Nella seconda metà degli anni Settanta del Novecento questo cavallo è stato introdotto in Piemonte, nelle vallate alpine della provincia di Cuneo e particolarmente in Valle Maira, dove sono presenti nuclei di allevamento e dove ogni anno si tiene a Dronero la Mostra Internazionale del Mérens.

Tradizionalmente allevato in ambienti di montagna, il cavallo Ariégeois trascorre di norma i mesi estivi alle alte quote, pascolando allo stato brado, mentre con l’avvento del periodo invernale e in condizioni di innevamento totale viene ricoverato in strutture fisse.

Resistente al freddo e docile di attitudine, si presta ad essere impiegato in lavori agricoli su terreni impervi e difficili di montagna, ad esempio per il trasporto a basto, per il traino di slitte e tronchi e per il tiro leggero.

Secondo documenti del tempo, molti cavalli di Mérens, come la maggior parte delle razze equine rustiche della Francia, vennero requisiti dalla “Grande Armée” napolenica per prendere parte nel 1812 alla Campagna di Russia, in cui vennero adoperati come animali da tiro, per il trasporto dei cannoni.

In tempi recenti, grazie ad accorte selezioni, si è ottenuto un modello di cavallo che, pur preservando le caratteristiche di razza, si presenta più snello, di taglia leggermente superiore e con temperamento più brillante, tutti fattori che lo rendono particolarmente adatto al turismo equestre e al trekking in ambiente alpino.

Nei giorni della Mostra dronerese dinnanzi agli occhi di valligiani e visitatori appare uno spettacolo altamente evocativo: carovane di cavalli dal tipico mantello color “morello zaino” (cioè tutto nero) sono in movimento, intenti a scendere dalle valli adiacenti e dai pascoli dove hanno trascorso l’estate verso il capoluogo della valle Maira.

Nel territorio di Dronero, sulla scia dei fratelli Ivano e Sandro Belliardo di Roccabruna, è nata una scuola di cavalieri, anche al femminile, che si sta affermando nel settore, acquisendo riconoscimenti e notorietà internazionale.

Due droneresi sono salite sul podio del concorso di Bouan, in Ariège: Gloria Isaia ha vinto il primo premio Mérens maschi di tre anni con Valoire de Roquebrune e Caterina Spadoni si è piazzata terza assoluta con Val Mairo de Val Mairo nella categoria femmine di tre anni mentre il titolo di “Vice Champion Espoir Junior” è stato assegnato a Campiun de Roquebrune quale secondo maschio più rappresentativo della razza Mérens.

Il riconoscimento più importante è però quello di Unamor d’Olmes che ha conquistato il primo posto al “Trofeo Nazionale delle 9 razze del territorio” (Auvergne, Camargues, Castillonais, Merens, Corses, Henson, Vercors, Landais e Pottok) nel contesto del Salone Internazionale dell’Agricoltura tenutosi a Parigi dal 25 febbraio al 5 marzo 2017.