Pesca, pastorizia, agricoltura: l’area a cavallo tra il Monferrato Casalese e il Vercellese, tra Camino, Palazzolo e Trino, era fino ad anni relativamente recenti un fiorente bacino di attività. La risicoltura ha arricchito questa regione, così come la coltura della vite; il tutto, con lo sfondo del grande fiume, il Po. Una mostra, a Camino, ha raccontato quegli anni e quelle storie: si è svolta il 28 maggio nel corso dell’ultima edizione di “Riso&Rose”, la rassegna monferrina giunta alla sua diciassettesima edizione.
La mostra ha analizzato i collegamenti sul Po, non fatti da ponti in pietra ma da traghetti detti “porti natanti”, formati da due barconi affiancati,uniti da un robusto tavolato dove si collocavano persone, animali, biciclette, carri agricoli, e più di recente, anche automobili e furgoni.
I porti natanti, ovviamente, non erano gratuiti: per salirci si pagava un pedaggio, un po’ come gli attuali caselli autostradali: i proventi andavano in gran parte ai signori locali.
La mostra curata da Fiorenzo Bertiglia, collezionista appassionato cultore delle tradizioni del paese, dal modellista Carlo Alberto Buffa, dal ricercatore storico di Palazzolo Piero Peretti e dalla pittrice Ornella Marino, ha attirato numerosi visitatori. L’editore Roberto Chiaramonte ha pubblicato un piccolo saggio che ricorda quest’epoca, citando anche i nomi dei pescatori professionisti e dilettanti di Camino e di Trino.
Alberto Buffa ha realizzato il modellino in scala 1:25 del porto natante di Palazzolo, grazie al progetto originale, risalente intorno al 1920, quando venne sostituito quello precedente ormai obsoleto. Venne intitolato all’eroe della prima guerra mondiale Nazario Sauro e rimase in attività fin verso al 1965. La pittrice Ornella Marino, infine, presenta una sua originale realizzazione: la cartina del Po da Torino a Casale, dipinta su 50 piastrelle di ceramica.
