di Redazione
Nata nel 1996 per valorizzare e rilanciare una produzione orticola tipica del territorio, la Sagra del Cavolo verza di Montalto Dora, comune dell’alto Canavese, è cresciuta molto nel corso delle ventiquattro edizioni che si sono succedute negli anni, creando sinergie tra coltivatori e operatori del settore turistico e enogastronomico, e portando visibilità e sviluppo economico alla comunità locale.
Dopo l’interruzione del 2020, l’evento torna finalmente sotto i riflettori nelle giornate di sabato 20 e domenica 21 novembre, proponendo iniziative tradizionali, ma anche novità significative, come la prima edizione del Palio dei Comuni, una gara di attacchi (carrozze sportive trainate da due cavalli con un conduttore) che vedrà la partecipazione di 16 paesi del Canavese.
Cuore e leit motiv della Sagra rimane, ovviamente, la promozione del Cavolo verza, legando l’eccellenza agricola e gastronomica del territorio con la cultura del cavallo, che contribuisce ad attrarre nuovi visitatori.
Torneranno quindi l’esposizione e il concorso del Cavolo verza e la grande fiera sviluppata in tre categorie commerciali – gusto, artigianato e bancarelle – nell’area di fronte all’anfiteatro Angelo Burbatti, ampliata fino ad occupare una superficie di 7.000 metri quadrati.
Nella vicina arena si disputerà il Palio dei Comuni, con la rete di Pro Loco e associazioni sportive e culturali del Canavese che saranno presenti non solo per partecipare all’evento, ma anche per illustrare ai visitatori le peculiarità dei vari paesi rappresentati all’interno dei loro stand.
Sabato 20 novembre a partire dalle ore 10 le sale del suggestivo castello di Montalto ospiteranno il convegno sul tema “Gli eventi come strumento di rilancio del turismo locale in tempi di Covid”, che ha l’ambizione di indicare le direzioni da seguire ad amministratori, Pro Loco e associazioni del territorio per la ripresa post-Covid. Sempre sabato 20, ma alle ore 14,30 in piazza IV Novembre, è in programma l’inaugurazione del murales “Mille Cammini”, dedicato alla Via Francigena.
L’esposizione e il concorso delle migliori produzioni locali di Cavolo verza avranno inizio alle ore 15, mentre alle 21.30 nell’anfiteatro comunale Angelo Burbatti si terrà il concerto del gruppo musicale Redwine.
La fiera domenicale si aprirà invece alle ore 7.45 e un giro tra le bancarelle sarà l’occasione per trovare un po’ di tutto, dalle specialità enogastronomiche piemontesi e valdostane all’artigianato, dall’abbigliamento all’antiquariato. Il benvenuto in musica ai visitatori sarà a cura della “Grande Fanfara della Bagna
Càuda” e del gruppo folkloristico “I Castellani”.
Nel corso della mattinata si terranno la prima e seconda manche del Palio dei Comuni, che avrà luogo nella nuova area fieristica adiacente alla chiesa parrocchiale, mentre la premiazione dei vincitori è prevista per le ore 18.
Completeranno il programma della giornata i menù tipici e tradizionali proposti dai ristoranti locali e le visite guidate al museo e al parco archeologico del lago Pistono (uno dei cinque laghi della Serra d’Ivrea, zona di alto interesse naturalistico, geologico e faunistico). Le visite, con durata di un paio d’ore, partiranno dal Municipio alle 10 e alle 14 (occorre prenotarsi telefonando al 392-1515228 o scrivendo a info@archeolagopistono.it).
Per chi avesse voglia di fare una passeggiata più lunga ci saranno le escursioni “Cavolo che tour!”, che sabato 20 e domenica 21 raggiungeranno il lago Coniglio, le Terre Ballerine, il lago Nero e il monte del Maggio, percorrendo l’Antica Via del Castello, la Strada delle Vigne e l’Anello del Montesino e salendo ai “3 bui” (occorre essere muniti di scarpe da trekking e per prenotare si deve chiamare il numero 349-007445).
Ricordiamo che i cavoli invernali di Montalto Dora erano apprezzati in tutto il Canavese per le qualità organolettiche e il sapore. Erano ricercati come ingrediente immancabile della squisita supa ‘d pan e còj, ricetta tipica del giorno dei Santi, e considerati ideali, grazie alle foglie croccanti e frastagliate, per raccogliere dai fumanti fujòt (tegamini in coccio) la deliziosa bagna càuda.
Sono giudicati insuperabili, infine, nella preparazione dei famosi caponèt canavesani, in cui si adoperano le foglie del Cavolo verza, resistenti alla cottura e abbastanza robuste da non rompersi, per avvolgere l’impasto, tradizionalmente composto (anche se con numerose varianti locali) da avanzi di carne arrosto e salame cotto, macinati e eventualmente uniti a riso lessato, e con l’aggiunta di pane raffermo, pepe, prezzemolo, aglio sminuzzato, formaggio.
Si ringrazia per il materiale fotografico l’ufficio stampa della Città Metropolitana di Torino