di Redazione

La merenda sinoira è una tradizione gastronomica piemontese che affonda le proprie radici nei ritmi che scandivano la vita nei campi. Con il tempo quel rito contadino, dettato da necessità pratiche legate al lavoro agricolo, s’impose nelle realtà cittadine, come Torino, dando origine ad una moda che prese piede in piole, osterie, bocciofile, e che oggi, dopo un periodo di oblìo, sta tornando alla ribalta.

Lasciamo la parola a Lorenza Abrate, giovane titolare della Premiata Hosteria dell’Hermada, storico locale della precollina torinese, che ci spiega origini ed evoluzione di questa consuetudine alimentare tipica del Piemonte.

“La denominazione di merenda sinoira riassume sinteticamente il concetto: sinoira deriva da sin-a, ossia cena in lingua piemontese, infatti si colloca proprio tra l’orario dello spuntino pomeridiano e quello del pasto serale. Quest’usanza in origine veniva praticata dai contadini durante le lunghe giornate di lavoro estive o nel periodo della vendemmia, quando fra le 17 e le 18 avevano bisogno di rifocillarsi per poter continuare a lavorare fino al calar del sole. Solitamente i cibi che si portavano erano dettati dalla praticità di poter essere mangiati in modo veloce, senza la necessità di sedersi a tavola.

Con il passaggio a condizioni di vita migliori, questo costume si diffuse anche nella classi più ricche, per raggiungere anche quelle cittadine. Infatti, la merenda sinoira iniziò ad essere proposta la domenica nel tardo pomeriggio nelle case di villeggiatura in campagna. Anche molte piole, osterie, circoli e bocciofile diventarono il luogo consacrato da questo rituale, soprattutto in estate, all’aperto, sotto i pergolati.

Un’abitudine che è andata spegnendosi a partire dagli Anni Ottanta del secolo scorso, sostituita dalla moda dell’aperitivo, molto apprezzata fra i giovani e che ha assunto il nuovo connotato di “abbondante aperitivo” da cui il neologismo apericena. Il successo di questa forma di ristorazione è dovuto ai prezzi modici con i quali è possibile consumare una quantità di cibo paragonabile ad una cena”.

Dal prossimo 25 giugno, con l’entrata in vigore dell’orario estivo, la Premiata Hosteria dell’Hermada, di cui Lorenza è titolare, si propone di diventare un punto di riferimento per quanti vogliano rivivere in città l’antico rituale popolare della merenda sinoira, proposta tutti i giorni dalle 17 alle 19.30 secondo i dettami della tradizione.

“Il nostro intento” prosegue Lorenza “è quello di far riscoprire a tutti, giovani e meno giovani, gli ingredienti tipici dello spuntino di metà pomeriggio in campagna: sostanzioso e genuino al tempo stesso. In effetti, del buffet faranno parte, sin da domenica 25 giugno, decine di leccornie: carne e zucchine in carpione, acciughe alla langarola, frittatina alle erbette, peperoni al forno, salame e salsiccia di Bra, lingua al verde, insalata russa, capricciosa, sòma d’aj e, tra i formaggi, gli immancabili tomini elettrici, la toma di Bra e il Raschera, così come il Castelmagno, la robiola di Roccaverano e altri latticini accompagnati da miele o marmellate. Per concludere i dolci: pane, burro e marmellata (o zucchero) che ha fatto “leccare i baffi” a tanti bambini del secondo dopoguerra e l’immancabile classico bonet. Il tutto accompagnato da pane casereccio e da ottimo vino rosso o bianco».

Note per i lettori:

Il costo della merenda sinoira all’Hermada è di 8 euro, comprensivo di un calice di vino o di una bibita.

Il locale dal 25 giugno osserverà l’orario estivo e resterà aperto dal martedì alla domenica dalle ore 17 alle 23.30 (giorno di chiusa il lunedì).

Premiata Osteria dell’Hermada – Piazza Hermada, 10 – 10131 Torino
Tel . 011.8190541 – 335.7888117 – email: info@osteriahermada.it

www.osteriahermada.it