di Paolo Barosso

Baratuciat Vitigno diVino: sagra dei vini e dei prodotti tipici della valle di Susa”: è questo il titolo della manifestazione enogastronomica, all’insegna della riscoperta delle tradizioni, che animerà il comune valsusino di Almese nel fine settimana di sabato 25 e domenica 26 giugno.

Giuliano Bosio di Agriforest con un grappolo di Baratuciàt

Protagonista dell’evento sarà il Baratuciàt, vitigno raro a bacca bianca, estesamente coltivato, almeno fino ai primi del Novecento, sui pendii assolati del versante montano di Almese, Rubiana e Villar Dora, ma anche sui terreni morenici del sistema collinare Rivoli-Avigliana.

Giunto a un passo dall’estinzione, il Baratuciàt è stato in tempi recenti riscoperto e valorizzato, inizialmente grazie all’opera pionieristica dell’almesino Giorgio Falca, che negli anni Novanta ne sperimentò la vinificazione in purezza, seguendo le indicazioni della Facoltà di Agraria di Torino e con l’ausilio dell’Istituto Bonafous di Chieri, e in seguito con il contributo determinante di un gruppo di piccoli coltivatori, che hanno strappato all’abbandono gli appezzamenti vitati attorno ad Almese, abbandonati negli anni Sessanta dai contadini della zona ormai divenuti operai nelle fabbriche del fondovalle.

Tra i principali artefici della rinascita della viticoltura ad Almese vi è Giuliano Bosio dell’azienda Agriforest, che nei 15 ettari di proprietà sui versanti a solatìo di Almese ha riconvertito tre ettari di terreno incolto in vigneto, uliveto, noceto e frutteto.

La conduzione è familiare e la produzione ha numeri limitati e dedicati alla salvaguardia della biodiversità. Le operazioni colturali sono orientate al rispetto dell’ambiente, con l’inerbimento dei filari che evita l’erosione del terreno, l’uso esclusivo di concimi organici, la conduzione dalla potatura e la raccolta rigorosamente manuali. 

Vitigno precoce e vigoroso, il Baratuciàt è ricordato dai viticoltori locali, nelle zone ove era tradizionalmente presente, con varianti del nome come “Bertacuciàt” o “Berlu ‘d ciàt”, mentre la prima attestazione scritta è contenuta nel Bollettino Ampelografico del 1877, che lo menziona come “Berlon ‘d ciat bianco“. La varietà, pur iscritta nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite come idonea alla coltura in Piemonte, non rientra ancora nella Denominazione di Origine Valsusa DOC, ma è oggi generalmente vinificata in purezza, con esiti sempre più apprezzati dal pubblico.

L’evento di Almese è una delle iniziative che rientrano nel progetto Interreg ALCOTRA “VI.A. Tour”, naturale evoluzione del precedente progetto della Strada dei Vigneti Alpini, che ha delineato, a partire dal 2017, un percorso virtuale di scoperta della viticoltura di montagna tra Valle d’Aosta, Piemonte e Savoia, portando negli anni alla definizione di nuovi itinerari di scoperta enoturistica sui due versanti delle Alpi Occidentali, con importanti risvolti economici, sociali, storici e culturali.

Giuliano Bosio, produttore di Baratuciàt

IL PROGRAMMA

Dopo le degustazioni, in programma venerdì 24 giugno dale ore 20 alle 23 nella palestra dell’Istituto comprensivo di Almese, la Sagra del Batuciat valsusino entrerà nel vivo sabato 25 con l’apertura alle ore 8.30 del mercatino dei produttori agroalimentari locali, mentre i banchi dei viticoltori saranno allestiti dalle 14.30 alle 22.30 in piazza Martiri della Libertà, pedonalizzata per l’occasione a partire dalle 16.

Alle  ore 17 è in programma la premiazione dei lavori partecipanti al concorso per i loghi e l’etichetta celebrativa del Baratuciat indetto dall’Istituto comprensivo di Almese. 

Domenica 26 giugno, sempre in piazza Martiri della Libertà, tornerà attivo, dalle ore 8.30 alle 19.30 il mercatino dei viticoltori produttori di Baratuciat e dei produttori del “Gusto Valsusa”, ma vi sarà anche spazio per l’arte, con il concorso estemporaneo di pittura “Arte in Vigna”, in programma a borgata Morando a partire dalle 9, e per le escursioni nella natura valsusina, con il giro in biciletta lungo la Dora previsto alle ore 17. L’aperitivo delle ore 19, a cura dei banchi dei viticoltori, e la musica celtica in serata, con inizio alle 21, chiuderanno il programma della Sagra.

Fonte: Piemonte Top News