di Redazione

Uno dei protagonisti della vicenda ricostruita nel nuovo libro di Milo Julini e Andrea Biscàro Una veggente per il Re (Baima & Ronchetti Editori, Castellamonte, 2021) è il Re Carlo Alberto. Quel Re che, secondo Luigi Francesco Des Ambrois de Névache, «credeva agli spiriti e ai fantasmi» e, per dirla con Luigi Cibrario, «la sua religione degenerava talora in vera superstizione».

Questa premessa ci consente di cogliere la chiave di lettura di un’insolita vicenda avvenuta tra il 1831 e il 1837, nei primi travagliati anni del regno di Carlo Alberto.

Oltre al Re, gli altri protagonisti che il pittore Gianfranco Anastasi ha sapientemente illustrato nell’immagine di copertina sono la veggente Carlotta Cerino e il conte di Castagnetto, segretario del sovrano, emotivamente coinvolto nella vicenda.

Carlotta Cerino è un’umile popolana che si proclama interprete della persona ormai defunta di Maria Clotilde di Savoia, la Venerabile, molto amata in tutti gli strati sociali torinesi ai tempi di questa storia e considerata “l’Angelo tutelare del Piemonte”.

Cesare Trabucco di Castagnetto nel 1861

Maria Clotilde di Borbone, nata a Versailles nel 1759 dal delfino di Francia Luigi e da Maria Giuseppina di Sassonia, è andata sposa a Carlo Emanuele, Re di Sardegna dal 1796 al 1802. Sinceramente devota, col marito entra a far parte del Terzo Ordine Domenicano. Carlo Alberto le era molto affezionato in quanto sua Madrina. Sei anni dopo la sua morte, il 10 aprile 1808, Maria Clotilde è stata dichiarata Venerabile da Papa Pio VII.

La Venerabile Maria Clotilde di Borbone-Francia, Regina di Sardegna

Carlotta Cerino affermava di essere in contatto ultraterreno con la Venerabile e di parlare a suo nome. Il suo ruolo di veggente – che anticipava il periodo aureo dello spiritismo europeo e statunitense – era sostenuto da vari nobili e politici altolocati. Le sue presunte qualità medianiche risvegliano in Carlo Alberto il desiderio di rapportarsi ancora con l’amata Madrina per ottenerne un sostegno spirituale nel difficile frangente politico di quegli anni, segnato da congiure mazziniane con conseguenti repressioni, rivolgimenti ministeriali nonché l’epidemia di colera del 1835.

Un pio desiderio che induce il sovrano a valutazioni ondivaghe nei confronti della veggente e delle sue rivelazioni, sottolineando, se mai ve ne fosse il bisogno, quanto fosse complessa la sua personalità.

La Venerabile Maria Clotilde di Borbone-Francia, Regina di Sardegna

La donna ha conquistato un effimero successo poi pagato a caro prezzo: inizialmente il Sovrano la riceve a Corte e le concede benevola udienza, ma dopo una serie di ripensamenti Carlotta Cerino cade in disgrazia ed è condannata dal Tribunale ecclesiastico per sacrilegio.

Sarà spazzata via dalla vita come dalla Storia ufficiale del Regno di Sardegna.

I due Autori, sulla base dell’esigua documentazione a tutt’oggi disponibile, si domandano se la donna fosse soltanto un’intraprendente truffatrice oppure se fosse eterodiretta da politici conservatori così da indirizzare la politica del sovrano a loro favore. Quest’ultima sembra l’ipotesi più accreditata.

Vi è una certezza: questo personaggio è stato volutamente occultato come del resto è poco noto e ancor meno studiato il periodo storico in cui è vissuto.

L’affaire della veggente viene analizzato dagli autori con particolare attenzione al contesto storico e alle figure di contorno – politici, militari, cortigiani, alti esponenti del clero – che al tempo rivestivano posizioni preminenti e oggi sono praticamente sconosciute.  

A conclusione del loro lavoro, Julini e Biscàro tratteggiano brevemente altre due figure coeve di “mistici”: un monaco, asceta o impostore, e una suora visionaria, indicata quale causa dell’infausta strategia di Carlo Alberto nella Prima Guerra di Indipendenza del 1848.

Le tre storie consentono di riflettere sull’imbarazzante rapporto dei potenti con l’occulto che sembra non avere età.

Milo Julini – Andrea Biscàro

Una veggente per il Re

L’imbarazzante affaire di Carlotta Cerino (1831-1837)

Baima & Ronchetti Editori – Castellamonte (TO) – 2021 – Pp. 138 – € 15,00