Testo e foto di Paolo Barosso

Sino al 29 gennaio 2017 la Reggia di Venaria Reale, alle porte di Torino, ospita, in collaborazione con The Peterhof State Museum-Reserve di San Pietroburgo, la mostra sul tema Meraviglie degli Zar. I Romanov e il Palazzo imperiale di Peterhof, che espone un centinaio di pezzi provenienti dalla celebre residenza estiva di Peterhof a poca distanza dall’antica capitale russa dei Romanov, San Pietroburgo.

Scorcio della Reggia di Venaria dalla Allea grande
Scorcio della Reggia di Venaria dalla Allea grande

Due sono le ragioni principali per visitarla: ripercorrere, attraverso l’epopea dei Romanov, al potere dal 1613 al 1917, la gloriosa storia della Russia prima del tragico periodo sovietico prefigurato dalla Rivoluzione d’Ottobre e dall’eccidio dei membri della famiglia imperiale (poi canonizzati nell’anno 2000 per volere della Chiesa Ortodossa Russa); riscoprire i legami dinastici, politici e culturali che intercorsero tra i “padroni di casa”, i Savoia, e la casa imperiale russa.

Gli oggetti esposti, acquistati dai Romanov in occasione dei viaggi compiuti in Europa occidentale o commissionati ad artisti e artigiani russi, provengono dalla fastosa residenza estiva imperiale di Peterhof, sita sulle rive del Golfo di Finlandia, a poca distanza dalla città di San Pietroburgo, che venne scelta nel 1703 come sede della corte in luogo della precedente capitale, Mosca.

Ritratto dell'imperatore Nicola II
Ritratto dell’imperatore Nicola II

L’idea di Peterhof venne concepita nei primi anni del Settecento dallo zar Pietro il Grande, ma si sviluppò dopo il 1717 quando il Romanov, ospite a Versailles, subì il fascino della residenza parigina, decidendo non solo di accelerare i lavori, ma anche di imprimere un’impronta di maggiore grandiosità al progetto di Peterhof, pur senza snaturarne l’anima autenticamente russa ed evitando quindi di riproporre una semplice copia del complesso francese sulle rive del Baltico.

Frequentata ed abbellita da tutti i successori di Pietro il Grande, sino all’ultimo imperatore, Nicola II, Peterhof divenne un contenitore di oggetti preziosi e capolavori d’arte, che rivelano da un lato l’apertura della Russia al gusto e alle mode occidentali, iniziata proprio per volere di Pietro il Grande, e dall’altro lato l’orgogliosa esibizione, nelle opere realizzate da artisti e artigiani locali, di una matrice stilistica legata alla tradizione e allo spirito russo.

Arazzo raffigurante Pietro il Grande durante una tempesta sul Lago Ladoga - Manifattura dei Gobelins (1814-1818)
Arazzo raffigurante Pietro il Grande durante una tempesta sul Lago Ladoga – Manifattura dei Gobelins (1814-1818)

Depredata dai bolscevichi all’indomani della caduta degli Zar, devastata durante la Seconda Guerra Mondiale per mano sia degli occupanti tedeschi che dell’Armata Rossa, Peterhof venne poi riportata gradualmente all’antico splendore con oculati interventi di ripristino e restauro anche integrativo che la rendono oggi una delle principali mete del turismo culturale russo.

Ritratto di Caterina II la Grande sul suo cavallo Brillante - Vigilius Eriksen (1762)
Ritratto di Caterina II la Grande sul suo cavallo Brillante – Vigilius Eriksen (1762)

Tra le opere esposte a Venaria, spicca un piccolo ma significativo campione dei 200 ritratti della famiglia imperiale, tra cui particolarmente numerosi sono quelli commissionati dall’imperatrice Caterina II detta la Grande che, nella frenetica produzione ritrattistica, vedeva uno strumento di legittimazione della propria autorità imperiale, offuscata dal modo con cui era stata acquisita, una congiura di palazzo ai danni del marito Pietro III.

Vasi in bronzo dorato e malachite (1820-1850)
Vasi in bronzo dorato e azzurrite 

Seguono sfarzosi abiti di corte e numerosi oggetti di vita quotidiana, come soprammobili e suppellettili realizzati con materiali pregiati e pietre preziose, di cui la Russia vanta ricchi giacimenti, come rodonite, diaspro o la celebre malachite verde degli Urali, materiale preferito in abbinamento al bronzo dorato per produrre oggetti di grande raffinatezza, e alcune delle opere d’arte commissionate ai più importanti artisti occidentali del tempo, molto amati dalla corte russa, come la singolare Galleria delle mode e delle grazie di Peterhof, serie di 368 ritratti di fanciulla colta in pose ed espressioni diverse, riallestita da Caterina la Grande dopo la morte dell’autore, il veronese Pietro Antonio Rotari.

Uno dei quattro ritratti di fanciulla di Pietro Antonio Rotari esposti nel percorso espositivo
Uno dei quattro ritratti di fanciulla di Pietro Antonio Rotari esposti nel percorso espositivo

Un posto di rilievo, infine, occupano gli arredi per la tavola, funzionali alle leggendarie cene in cui si manifestava il proverbiale senso dell’ospitalità dei Romanov, acquistati da manifatture occidentali o prodotti da fabbriche russe, come il Servizio Guriev, il più famoso servizio da tavola prodotto da manifattura russa di San Pietroburgo, realizzato tra il 1809 e il 1816 e immaginato come esaltazione della vastità dell’impero russo attraverso la raffigurazione dei costumi dei popoli stanziati nei territori imperiali (detto per questo Servizio Russo o Servizio con le immagini di costumi russi).

Servizio Guriev
Dettaglio del Servizio Guriev

Il percorso espositivo si conclude con la sezione dedicata all’illustrazione dei rapporti tra gli Stati Sabaudi e l’Impero Russo, che s’intensificarono a partire dalla metà del Settecento, sia per l’inserimento di Torino tra le tappe del Grand Tour europeo degli aristocratici imperiali, che spesso si recavano anche a Nizza per soggiornare in un clima più mite, sia per la presenza di molti rampolli di ricche famiglie russe presso l’Accademia Reale di Torino, frequentata da studenti tedeschi, inglesi, polacchi. Il primo Zar a recarsi in Piemonte non fu Pietro il Grande, bensì nel 1782 Paolo I, figlio di Caterina la Grande, quand’era ancora zarevic, cioè principe ereditario (vi giunse in incognito con la moglie Maria Feodorovna, presentandosi entrambi con il titolo fittizio di Conti del Nord), mentre l’ultimo fu lo Zar Nicola II, che venne ospitato nel Castello Reale di Racconigi nel luglio 1909.

Piatti del Servizio Guriev
Piatti del Servizio Guriev