di Milo Julini

Una consolidata leggenda metropolitana torinese vuole che l’acqua che sgorga dalla fontanella di piazza Rivoli provenga direttamente dai 1.850 m del Pian della Mussa, nel comune di Balme in Val d’Ala (Valli di Lanzo), dove nasce uno dei tre rami della Stura di Lanzo e da dove parte l’acquedotto, inaugurato il 24 giugno 1922, che in passato costituiva la principale fonte di rifornimento idrico per la città di Torino.

Questa leggenda era puntualmente ripresa dai giornalisti in agosto, per riempire spazio nel periodo “morto” dell’estate, e altrettanto puntualmente era smentita dalla Smat, a volte con toni sentenziosi che ricordavano quelli del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale):

l’acqua che sgorga dalla fontana di piazza Rivoli non arriva direttamente dal Pian della Mussa ma sgorga più fresca perché percorre una condotta che viaggia a molti metri sotto terra!

Tutte queste “quisquilie” hanno fatto trascurare altri aspetti, molto più interessanti di questa fontanella, della quale ho iniziato a occuparmi quest’anno, al momento di fornire il mio contributo per “Armanach Piemontèis 2018 – Torèt, le fontanin-e vërde ‘d Turin”, l’elegante calendario, pubblicato da Monginevro Cultura e dedicato ai “Torèt”, le fontanelle verdi di Torino.

Veduta del Pian della Mussa, sito montano delle Valli di Lanzo da cui, secondo la vox populi, proverrebbe l’acqua della fontanella di piazza Rivoli

Va premesso che la fontanella di piazza Rivoli non è un classico “torèt” ma un esemplare unico, realizzato in pietra con l’acqua che fuoriesce da un mascherone per gettarsi in una anfora che permette l’abbeverata dei cavalli. Due getti laterali hanno dei supporti dove appoggiare i secchi o altri contenitori per così dire da asporto e, infine, a livello del suolo, sui tre lati, corre una canalina dove i cani possono bere.

Questa strutturazione indica un preciso progetto che nasce dall’idea di dissetare l’uomo e i suoi animali domestici visti in una armonica e serena convivenza. Lo confermano le scritte poste ai lati della fontanella: a destra di chi guarda si legge “Onora sorella acqua l’animale che in umiltà lavora e l’uomo che con dolcezza l’accompagna” e, a sinistra, “Società Piemontese per la Protezione degli animali”.

L’aspetto zoofilo della fontanella è stato sottolineato nel 1977, quando il giornalista Ivano Barbiero di “Stampa Sera” chiede per l’ennesima volta al direttore dell’Acquedotto se da questa fontana sgorghi effettivamente l’acqua del Pian della Mussa, il funzionario la definisce “fontana dei cani”, definizione in seguito non più ripresa, che evidenziava la scomparsa dei cavalli dalla vita cittadina (“Stampa Sera”, L’acqua che beviamo, 27-7-1977).

Dettaglio della fontanella con la scritta dedicatoria “Dono della sig. Teresita Patti Sardi”

L’aspetto più interessante della fontanella è la scritta nella parte superiore: “Dono della signora Teresita Patti Sardi”.

Chi era questa signora? A questa domanda che mi sono subito posto quando ho iniziato a occuparmi della fontanella, nessuna ricerca aveva ancora riposto e nessuna indicazione era reperibile in rete digitando il suo nome.

Grazie all’archivio on line del giornale “La Stampa” ho saputo che la signora Teresita Sardi maritata Patti era morta il 13 agosto 1932, nella sua casa di via Mollières 8, nei pressi di piazza Massaua. Il necrologio portava il nome del marito, cavalier Angelo Patti.

Una breve ricerca all’Archivio Storico della Città di Torino mi ha fornito i dati biografici di Teresina Patti, nata a Pinerolo il 17 novembre 1872, sposata con Angelo Patti il 22 agosto 1898 e morta il 13 agosto 1932.

Restava da chiarire il momento della donazione della fontanella. Ed ecco quanto emerso sempre dai fondi di questo Archivio: la “Deliberazioni del Podestà 24 agosto 1936 XIV”, che riporto integralmente.

 

Fontanelle pubbliche – Installazione di fontanella offerta dal cav. Angelo Patti in corso Francia angolo corso Vittorio Emanuele II

Il Podestà Sartirana, con l’assistenza dei vice segretario generale Cabras; Premesso:

Il cav. Angelo Patti, intendendo onorare la defunta moglie Signora Teresina [sic! N.d.A.] Patti Sardi, ha offerto di provvedere, a sue spese, all’installazione di una fontanella pubblica in granito in corso Francia presso il confine del territorio di Torino con Collegno.

Avendo però la A. A. S. S. [Azienda Autonoma Statale della Strada, N.d.A.] sollevato alcune obbiezioni al collocamento della fontanella in quella località, il cav. Patti ha proposto che essa venga invece collocata in corso Francia angolo corso Vittorio Emanuele II in luogo di una fontanella “a toro” già ivi esistente.

L’installazione di tale fontanella, che si presenta di pregevole fattura e che rimarrà di proprietà della Città, è stata vivamente raccomandata Società Protettrice degli Animali.

Sentito il parere favorevole del civico Servizio tecnico, l’offerta del cav. Patti può essere accettata subordinatamente all’accettazione delle seguenti condizioni:

1) le spese di costruzione e di installazione della fontanella e dei relativi lavori per la presa e conduzione dell’acqua saranno a carico del cav. Patti, donatore della fontanella alla Città;

2) la fontanella sarà a due getti d’acqua e il consumo dell’acqua non dovrà essere superiore a mc. 10 giornalieri;

3) la Città, prendendo in consegna la fontanella installata, assumerà l’onere della sua manutenzione e del suo esercizio;

4) la Città si riserva la facoltà, in qualunque momento e a suo insindacabile, giudizio, di spostare o anche di sopprimere la fontanella senza che il cav. Patti, suoi successori o aventi causa, possano nulla eccepire;

5) la spesa di presa d’acqua, da eseguirsi a cura dell’Acquedotto municipale e ammontante a L. 500, dovrà essere rimborsata all’Acquedotto stesso dal cav. Patti.

Considerata la convenienza per la Città di accettare la offerta del cav. Patti;

Delibera di autorizzare il cav. Patti a collocare la fontanella in granito da lui offerta alla Città in corso Francia angolo corso Vittorio Emanuele II, nel luogo che sarà precisato dal civico Servizio tecnico, allo condizioni sopracitate; con applicazione della spesa per il consumo giornaliero di mc. 10 di acqua  all’art. 34 del bilancio 1936 sulle somme trimestralmente impegnate per il consumo d’acqua a scopo pubblico ed articoli corrispondenti dei bilanci futuri.

La scritta posta a sinistra della fontanella: “Società Piemontese per la Protezione degli animali”

A integrazione di questo documento ricordo che Ugo Sartirana (Torino, 1901 – Monte Carlo, 1965), ingegnere e politico, è stato podestà di Torino dal 1935 al 1938. L’avvocato Francesco Cabras è stato segretario generale del Comune di Torino e, nell’aprile 2016, la Commissione Toponomastica ha accolto la richiesta di intitolargli uno spazio cittadino da individuarsi. L’Azienda Autonoma Statale della Strada (A. A. S. S.) era un’azienda costituita con la finalità di gestire le strade di interesse statale. La Società per la Protezione degli animali è stata fondata a Torino, nel 1872, dal dottor Timoteo Riboli per impulso del generale Giuseppe Garibaldi del quale Riboli era medico e amico.

In conclusione, ritengo di aver chiarito l’origine di questa particolare fontanella, dono del cav. Angelo Patti in ricordo della moglie, dono che ha contribuito alla nascita di un aspetto leggendario torinese largamente condiviso. Mi auguro che possano essere riportati nella doverosa considerazione i protagonisti di questa vicenda, nella amara constatazione del grave stato di degrado della fontanella così esposta ai vandalismi.

Esprimo il mio ringraziamento al personale dell’Archivio Storico della Città di Torino e all’amico Federico Cavallero per il valido aiuto fornitomi in questa ricerca (m.j.).

La scritta posta a destra della fontanella: “Onora sorella acqua l’animale che in umiltà lavora e l’uomo che con dolcezza l’accompagna

Le foto pubblicate nell’articolo sono di Milo Julini, salvo l’immagine del Pian della Mussa