L’Inno francese, la popolare Marsigliese, la cui intitolazione originaria era Chant de guerre pour l’armée du Rhin (Canto di guerra per l’armata del Reno), è stata più volte oggetto di discussioni quanto alla reale paternità del brano musicale, ufficialmente attribuita a Rouget de Lisle. In passato si sono riscontrate somiglianze con un brano di Mozart, più recente invece è la tesi che la riconduce al celebre compositore e violinista piemontese Giovanni Battista Viotti, che l’avrebbe concepita nel 1781, quand’era a Parigi e si accingeva ad entrare al servizio della regina Maria Antonietta. Il Rouget de Lisle si sarebbe quindi limitato a riutilizzare un brano già creato qualche anno prima dal compositore piemontese, considerato il padre dei violinisti moderni. Ce lo racconta Paolo Nissotti.  

In questi giorni di triste lutto, più volte sono risuonate in diversi ambiti le note dell’Inno nazionale francese, la ben nota canzone popolare detta Marsigliese (Ndr: così battezzata perché cantata al tempo della Rivoluzione francese dai volontari del Midi transalpino per le strade di Parigi).

12274697_906216812819788_5473105997157090431_n  Marcia dal ritmo coinvolgente e trascinante, di sicuro effetto, è attribuita a Claude Joseph Rouget de Lisle, compositore e poeta a cui era stato richiesto nel 1792 dal sindaco di Strasburgo, il barone di Dietrich, un “canto di guerra” per l’Armata del Reno impegnata sul fronte tedesco, utile a sostenere gli animi del popolo in seguito alla dichiarazione delle ostilità da parte della Francia nei confronti dell’Austria.

Il Rouget  de Lisle eseguì per la prima volta il brano nel salotto del Barone e la sua composizione riscosse così ampio successo a livello popolare che venne dichiarata Inno Nazionale Francese con decreto del 14 Luglio 1795, e tale rimase sino ai nostri giorni, malgrado le ripetute messe al bando che la colpirono negli anni della Restaurazione monarchica e del Secondo Impero.

Giovan Battista Viotti
Giovanni Battista Viotti

Ma quello che più ci sorprende di questo celeberrimo inno è che, dopo la pubblicazione nel 2013 dell’opera omnia del compositore e violinista Giovanni Battista Viotti (Fontanetto Po, Vercelli, 1755- Londra 1824) a cura dell’orchestra Camerata Ducale di Vercelli, diretta da Guido Rimonda, si stabilì, ad esito di un attento studio filologico, che senza ombra di dubbio la paternità del brano musicale è da accreditarsi proprio al Viotti.

A noi non resta altro da fare che ascoltare il pezzo nella sua esecuzione come da spartiti originali del 1781, ben undici anni prima che la celebre Marsigliese fosse ufficialmente composta da Rouget de Lisle.

Clicca e ascolta: Tema e variazioni in DO maggiore 1781 

Non è necessario essere musicisti per intuire immediatamente la completa identificazione con l’attuale Inno francese.

Paolo Nissotti

Nota della redazione: come si sa, le Rivoluzioni spesso si ritorcono contro chi le ha ispirate o vi ha partecipato. Così, per ironia della sorte, sia l’ufficiale bavarese Nicolas Luckner, comandante dell’Armata del Reno, cui era stato dedicato il canto di guerra del 1792, sia il barone di Dietrich che l’aveva commissionato, finirono sulla ghigliottina.