di Andrea Coda*

Il nome Villafranca è già citato in un documento del 1197 ed è collegato alla particolare condizione giuridica di cui godevano gli abitanti, esenti da legami e tributi feudali.

L’insediamento si formò dopo il 1177 per accogliere gli abitanti dei tre borghi Sosia, San Giovanni e Musinasco, distrutti pochi anni prima dall’esercito di Federico Barbarossa.

Edificio d'impronta medioevale nel borgo di Villafranca
Edificio d’impronta medioevale nel borgo di Villafranca

A partire dal XII secolo entrò a far parte dei domini del Conte Tommaso I di Savoia che ne favorì lo sviluppo, decidendone la fortificazione e la trasformazione in castrum che aveva il compito di vigilare sul Po.

La città fu anche centro di lotte tra i Savoia contro i Marchesi di Saluzzo e i Marchesi del Monferrato e fu anche colpita da terribili carestie e epidemie di peste che provarono duramente la popolazione.

Durante il XVI secolo fu coinvolta nella guerra che vedeva da un lato la Lega Santa e dall’altra la Francia di Francesco I e che che vide sul suo suolo la sconfitta di Prospero Colonna, comandante delle truppe pontificie che combattevano per i francesi.

Come il resto del Piemonte, subì tra il XVII e XIX varie invasioni francesi, che portarono gravi danni, come la totale distruzione del castello .

Soltanto nel corso dell’Ottocento conobbe un periodo di tranquillità e di sviluppo , favorito dalla crescita di varie aziende e dalla costruzione del ponte sul Po, che facilitava gli scambi commerciali.

Villafranca Piemonte

Chiesa di Santo Stefano

Il primo accenno storico ad una chiesa dedicata a Santo Stefano risale al 1037 quando Landolfo, Vescovo di Torino, fondando la vicina Abbazia di Cavour, donava a questa, tra l’altro, la Chiesa e le tre Cappelle esistenti nel borgo Soave. Nella seconda meta del XII secolo gli abitanti di Borgo Soave vennero in gran numero a stabilirsi nell’attuale Villafranca e si preoccuparono di fare sorgere una nuova Chiesa, che vollero dedicata al Protomartire.

Chiesa di Santo Stefano a Villafranca Piemonte
Chiesa di Santo Stefano

La nuova Chiesa di Santo Stefano in Villafranca venne affidata ai monaci di San Benedetto dell’Abbazia di Cavour con il titolo di Priorato e fu da tali monaci officiata fino al 1315.

Il 31 Ottobre del 1315 Don Ruffino di Bagnolo, Priore di santo Stefano, sentendosi ormai vecchio e venendo a mancare molti monaci officianti, chiedeva di rinunziare alla Chiesa che rimetteva nelle mani del vescovo Monsignor Tedisio.

Chiesa di Santo Stefano a Villafranca Piemonte

In tale modo si chiudeva il periodo Benedettino della Chiesa e incominciava il secondo periodo, nel quale la Parrocchia Regolare (quella cioè tenuta dai monaci) diveniva secolare (cioè tenuta dai preti alla diretta dipendenza del Vescovo di Torino).

Chiesa di Santo Stefano a Villafranca Piemonte

Questo secondo periodo durerà dal 1315 al 1529 e al chiesa subirà molti ampliamenti e lavori di restauro.

Dopo il 1529 la chiesa fu affidata ai Padri Agostiniani e questo intervento non fu ben accetto dal comune, preoccupato dal fatto che la bella parrocchia potesse diventare  Chiesa Monacale. Nonostante le numerose ed alterne vicende il periodo Agostiniano della Parrocchia di Santo Stefano durò dal 1529 al 1802, ben 273 anni.

Nel 1801, in seguito alla soppressione degli ordini religiosi voluto da Napoleone, la parrocchia di Santo Stefano ritornò secolare e la chiesa veniva lasciata indipendente dal Comune, ricca di censi, di lasciti e di benefizi..

I parroci che si susseguirono alla guida della Parrocchia si distinsero tutti per l’importanza delle loro iniziative destinate al miglioramento non soltanto della Chiesa, ma anche della Comunità.

 

 

Chiesa della Beata Vergine delle Grazie

Solo in tempi recenti approfondite ricerche hanno dato giusto risalto a questa chiesa  che il maggior storico di Villafranca Piemonte, prof. Stefano Grande, nella sua storia definisce:  “architettonicamente la più bella Chiesa del paese costruita a rigore d’arte, in puro stile barocco, con precisione e simmetria di particolari e di affissi”.

Nel 1517 le monache agostiniane si insediarono  intorno ad una piccola Chiesa  dedicata a San Rocco, loro concessa dal Comune. La data d’inizio della costruzione  della chiesa è da collocarsi però nell’anno 1702: l’edificio presentava una struttura  architettonica di base non dissimile da quella attuale, tuttavia la chiesa era grezza, mancante di rifiniture sia della volta che della cupola, priva di ornamentazioni omogenee e soprattutto di una facciata urbanisticamente logica.

I lavori del 1755 furono proprio orientati alla risoluzione di questi problemi con una profonda ristrutturazione. L’architetto  Francesco Valeriana Dellala di Beinasco, progettista e sovraintendente ai lavori, creò per la facciata  di Santa Maria delle Grazie una scenografia di notevole imponenza inserita piuttosto felicemente nell’economia architettonica del paese.

Beata Vergine delle Grazie a Villafranca Piemonte
Beata Vergine delle Grazie

Nettamente divisa in due registri, convessa nella parte centrale, la facciata contiene aspetti rococò e neoclassici.

Al Dellala spetta anche la risistemazione dell’interno della chiesa, attuata con l’ausilio dell’architetto Gioachino Felice Butturini, al quale si deve anche il disegno dell’altare maggiore. L’interno presenta la compenetrazione di una ellisse e di una croce nel cui braccio centrale vi sono due altari laterali. L’altare maggiore, separato dalla zona  dei fedeli da un balaustra lignea, è addossato alla parete e sovrastato da un grande quadro ovale rappresentante la Madonna delle Grazie con i Santi Agostino, Monica e Defendente. Nello spazio fra la parte superiore dell’altare e il quadro è ancora distinguibile l’ aerea dove un tempo vi era la grata che separava il coro delle monache dalla chiesa.

A completare la decorazione di Santa Maria delle Grazie fu poi chiamato il pittore Carrera che affrescò dieci storie della vita di Maria all’interno di stucchi. Il Carrera, artista di svagata piacevolezza e di facile e felice vena narrativa, non esitò a ispirarsi per qualche scena a pitture già presenti in Villafranca. Lo fece con grazia riempendo le sue storie con figure paesane, vivacizzandole con un tratto veloce e sicuro e con colori teneri ed accesi.

L’invasione e l’occupazione Napoleonica del Piemonte portò con se la soppressione degli ordini religiosi e nel 1801 anche il Monastero di Villafranca venne chiuso. I mobili e gli arredi della Chiesa, messi all’incanto nel 1804, vennero acquistati in gran parte dalle altre chiese del paese.

L’immobile divenne proprietà del Comune nel 1978. Attualmente è adibito a manifestazioni di carattere culturale , concerti, mostre, patrocinate dal Comune.

Chiesa dell'Annunziata a Villafranca Piemonte
Chiesa dell’Annunziata

La Chiesa della Santissima Annunziata

La Confraternita dell’Annunziata è di origine popolare e moderna ed è anteriore alla Chiesa. Risulta infatti che nel 1621 fu costituita una Compagnia di Confratelli detta dei Disciplinati, che si radunava nella Chiesa di Sant’Antonio.

Questi, essendo ormai un numero considerevole, il 25 aprile di quell’anno acquistarono una casa rustica; con il loro contributo e con quello delle elemosine fecero sorgere l’attuale chiesa. Questa fu approvata dall’Autorità Ecclesiastica il 16 Marzo 1623 , terminata nel dicembre 1624 e nel 1668 ebbe un cappellano proprio.

La chiesa subì numerose trasformazioni negli 1685, 1839 , 1850, 1872. Dietro l’altare maggiore è conservata una magnifica icona di legno in stile rinascimentale. Il quadro che ne occupa il centro rappresenta l’Annunziata  ed è opera del pittore Sebastiano Taricco di Cherasco.

 

Chiesa di San Bernardino

San Bernardino a Villafranca Piemonte
Chiesa di San Bernardino

La Chiesa di San Bernardino, già esistente  nel 1400, venne poi riedificata nel 1769 e rinnovata nel 1785. Fu iniziata dagli Ospedalieri quando apparve a loro insufficiente la precedente Chiesa di Santa Maria nelle Aie di Sant’Antonio. Il nome di San Bernardino ricorda la fervente predicazione a Villafranca di questo apostolo della Carità.

Presso l’altare maggiore è conservato uno dei capolavori  della pittura settecentesca italiana: un quadro che rappresenta la Deposizione di Gesù dalla Croce, datato 1627, opera del pittore saviglianese Giovanni Antonio Molineri, noto come il Carraccino, poichè allievo del bolognese Annibale Carracci. Nel dipinto Cristo è deposto dalla croce ed in basso sulla sinistra la Vergine si abbandona al dolore attorniata dalle pie donne, mentre a destra San Bernardino invita alla meditazione

Villafranca Piemonte - Deposizione di Gesù dalla Croce, datato 1627, opera del pittore saviglianese Giovanni Antonio Molineri
Deposizione di Gesù dalla Croce, opera del Molineri

*Andrea Coda, guida turistica di professione, accompagna gruppi e organizza visite guidate nella città di Torino e in tutto il Piemonte. Per informazioni chiamare il 393/4530401 o scrivere a andreacoda@me.com

Ndr: ricordiamo che nelle vicinanze di Villafranca Piemonte si trovano la Casaforte di Marchierù e la Cappella di Missione con affreschi quattrocenteschi di Aimone Duce