I festeggiamenti in onore di San Gaudenzio, patrono di Novara, sono cominciati secondo tradizione giovedì 21 gennaio con la solenne cerimonia di apertura dello scurolo, camera contente l’urna con i resti del santo (interna alla Basilica di San Gaudenzio), che rimarrà aperto sino al 31 gennaio, per poi proseguire fra celebrazioni religiose e appuntamenti ludici e culturali sino a domenica 24 gennaio. Paolo Nissotti coglie l’occasione per raccontarci con la consueta passione e maestria questa importante figura, così intimamente legata all’identità novarese. 

Veduta di Novara con la svettante cupola di San Gaudenzio che domina la città - ph. Antonini foto
Veduta di Novara con la svettante cupola di San Gaudenzio che domina la città – Archivio fotografico ATL provincia di Novara – ph. Antonini foto

Non è cosa facile parlare di San Gaudenzio in questi giorni dedicati alla Venerazione del Santo Patrono novarese.

Si sa che nacque ad Ivrea tra il 334 e il 337 da famiglia pagana assai distinta. Ma da allora son passati più di 1600 anni e i riferimenti storici sono scarsi e non sempre certi. Ad esempio poco certa è la sua discendenza dai nobili di Challant, mentre pare più probabile che egli fosse della famiglia dei nobili Solero. Adalberto e Priscilla sono ritenuti i più probabili nomi dei suoi genitori. Ma fu tale Giuliana, a sua volta parente della famiglia Solero, a iniziare Gaudenzio al Cristianesimo.

1623675_1559823497641145_6694960633058474107_nFu poi a Vercelli, con il Vescovo Eusebio (ndr: oggi patrono del Piemonte), che il giovane Gaudenzio compie i suoi studi letterari e teologici. Noti i suoi miracoli legati alla fioritura delle rose per onorare Sant’Ambrogio di passaggio per la città e le sue benedizioni che spensero un tremendo incendio che stava devastando Novara, ci piace ricordarlo e immaginarlo mentre converte e battezza proprio coloro i quali, probabilmente sacerdoti Augustali (dediti alla venerazione dell’Augusto Imperatore), avevano martirizzato San Lorenzo e una grande quantità (pare 300) di giovanetti appena battezzati proprio da Lorenzo. Dove trovò la forza e le capacità per contrapporsi a tanto strapotere?

Gli approfondimenti storici e religiosi li lasciamo ad altri più esperti, che alla religione hanno consacrato la loro vita. A noi possono bastare i ricordi di infanzia. I genitori che ci accompagnavano tenendoci per mano a visitare lo scurolo, i nostri occhietti di bimbi sgranati sulle bancarelle piene di dolciumi di ogni sorta e di poveri giocattoli che tentavano la nostra fantasia. Ma più che ad ogni altra cosa, corre il ricordo alla Voce possente del “Campanon”, che richiamava, come fosse la voce di Dio stesso, i cittadini da ogni angolo della città.

Paolo Nissotti

Note integrative sulla storia della celebre Basilica di San Gaudenzio: i Novaresi eressero in onore del loro Santo patrono la monumentale Basilica che oggi s’impone nel profilo cittadino con l’ardita cupola alta 121 metri progettata da Alessandro Antonelli e ultimata al principio del 1887.

La cupola di San Gaudenzio
La cupola di San Gaudenzio

La chiesa, costruita a partire dal 1577 su disegno di Pellegrino Tibaldi e completata a metà Seicento, venne successivamente arricchita con l’aggiunta della torre campanaria tardo-settecentesca progettata da Benedetto Alfieri, architetto di corte sabauda e zio del celebre drammaturgo Vittorio. Il vasto interno custodisce importanti opere d’arte come tele e affreschi del Morazzone, del Moncalvo, di Gaudenzio e Ferrari. Di recente gli spazi della cupola sono stati aperti alle visite, con la possibilità di salire sino al secondo balcone sito a 45 metri d’altezza e di entrare nella suggestiva Sala del Compasso, dove è custodito il celebre compasso utilizzato dall’Antonelli per le misurazioni. In questo ambiente, allestito come sala espositiva, è in corso sino al 7 febbraio la mostra dal titolo “Itinerario Antonelliano nel Novarese” con documenti e immagini d’epoca sulle opere che il genio dell’architettura realizzò sul territorio di Novara e nel Piemonte orientale.

Tra le curiosità legate alla festa del patrono, ricordiamo che il 22 gennaio a Novara si prepara tradizionalmente il Pane di San Gaudenzio, rettangolare tipo plum cake o rotondo, a base di farina, zucchero, uova, burro, uva sultanina, aroma di vaniglia e limone, con granella di pinoli o nocciole sulla superficie

Pane di San Gaudenzio - Archivio fotografico ATL provincia di Novara
Pane di San Gaudenzio – Archivio fotografico ATL provincia di Novara