continua da: Architettura montana in Valchiusella – I parte

di Giovanni Dughera

Proprio a Fondo di Valchiusella, con le sue case al di là del ponte settecentesco e sul sentiero che porta a Succinto e ai Piani di Cappia, o a Tallorno, Tissone e Pasquere troveremo i più begli esempi di architettura tradizionale, con baite generalmente piccole. Chiara, poco prima di Fondo, è stupenda per le sue case medievali con finestre strombate, archi e un balcone in legno lavorato e dipinto. Succinto è suggestiva anche per la chiesa, grande, alla quale i poveri valligiani dedicarono una cura che la rende delicatamente affrescata e ornata , in contrasto col grigio della pietra.

Scorcio di Fondo, con il caratteristico ponte in pietra a schiena d’asino – foto di Giovanni Dughera

Molto simili le cappelle di Del Pizzen e Tallorno, con affreschi di gusto popolare sotto il portico, che spiccano sul bianco: una macchia di ricchezza e colore. E’ un peccato che invalga ancora l’abitudine, pur con intento di salvaguardia, di cancellare ciò che resta di un affresco sette-ottocentesco sovrapponendovi una pittura “nuova di zecca”: anche se sono tracce, una volta dissolte, l’originalità dell’epoca è perduta per sempre. E’ il caso della cappella di Del Pizzen.

La chiesetta di Tallorno stretta tra le case in pietra – foto di Paolo Barosso

Questa zona è talmente integra che si auspicherebbe un intervento di tutela delle sue caratteristiche: le ristrutturazioni devono essere rispettose, e a Tallorno, recentemente raggiunta da una strada (transitabile solo dai valligiani) si sta recuperando una casa solo con pietra a secco. Un cantiere da imitare, come sarebbe da imitare la Valle d’Aosta che elargisce contributi  a chi ripristina i tetti in lose.

Veduta di Tallorno, con le case raccolte attorno al campanile – foto di Paolo Barosso

I ponti in pietra e a schiena d’asino presentano  selciati con trame di ciottoli che rivelano, pur nella loro semplicità, ricercatezza e funzionalità (scolo delle acque piovane): si vedano il ponte di Fondo, il ponte sulla cascata tra Gaido e Perotto, sul sentiero che conduce a Tallorno (ora in parte strada) e che parte dalla Chiesa, compiendo poi un percorso ad anello al ritorno, il ponte di Pasquere a monte di Tallorno. A Vistrorio sono visibili i ruderi di un ponte romano.

Veduta d’assieme di Fondo – foto di Giovanni Dughera

A Rueglio c’è un’interessante e originale casa quattro-cinquecentesca detta “Ka d’Mesanis” ,e attraversato un bel pianoro con un secolare tiglio oggetto di leggende, il Monte Sinai, antichissimo romitorio che sa quasi di fortezza, circondato da un impenetrabile muro e dai boschi.

A Pecco sono da vedere un lavatoio ricavato in un’arcata, una casa ben restaurata nei pressi di un profondo arco ricavato in un muro medievale che sa di ricetto, i ruderi del castello..

Il ponte in pietra tra Gaido e Perotto – foto di Alberto Chinaglia

Traversella, Alice e Meugliano con i loro laghi, Trausella, con interessanti case, la chiesa, la pace assoluta. Inverso con le sue cascine sparse qua e là nei prati è da non perdere. Brosso merita una sosta per la parrocchiale cinquecentesca da cui si gode un esteso panorama della piana d’Ivrea, e per una interessante grande casa affacciata sulla piazza, con loggiati sostenuti da eleganti pilastri, che è ancora una struttura agricola in piena efficienza: se non fosse per alcune necessarie macchine agricole moderne, qui l’atmosfera è quella di una vita rurale d’altri tempi, uno spaccato di vita.

Scorcio del lago di Meugliano – foto di Giovanni Dughera

Visitando la Valchiusella sarà facile trovare sui percorsi targhe in bronzo recanti poesie dedicate alla montagna: sono i versi dello scrittore francese Jean Giono, originario della zona, autore de “L’Ussaro sul tetto” e “L’uomo che piantava gli alberi”.

Fontane in pietra, lavorate, punteggiano le borgate e i paesi. L’acqua, vitale elemento che nasce dalle montagne, come trait d’union di tutta la valle, che nasce dalle pietre e sgorga dai manufatti umani in pietra.

Paesaggio di Valchiusella con le case sparse tra boschi, prati e pascoli – foto di Giovanni Dughera

Parlando di case abbiamo coinvolto elementi naturali come l’acqua, il legno, oltre alla pietra, e di pietra possiamo vedere in Valchiusella altri manufatti umani: il menhir di Lugnacco, di origini celtiche e bretoni, che presenta scanalature a distanze regolari dal significato non chiaro (forse per arrampicarvisi?); sempre a Lugnacco originalissima la chiesa della Purificazione di Maria, col bel campanile in pietra, dell’XI secolo, posto al centro, secondo modelli francesi .

Il Sentiero delle Anime e il Sentiero dei Mufloni presentano invece massi con incisioni rupestri, in particolare la “Pera dij Crus” (segni cruciformi). Visti con la luce radente del tramonto questi massi, rivolti verso le cime dei monti, appaiono come un inno sacro “cantato” verso quel che è considerato, simbolicamente, l’”acropoli” dei Salassi: il massiccio del Gran Paradiso.

Il menhir di Lugnacco – foto di Paolo Barosso

Architettura e Natura intrecciati in un panìco coinvolgimento, spaccato del grande scenario della Vita: montagna in Valchiusella.

Come si raggiunge la Valchiusella: Autostrade: Torino-Aosta A5 uscita casello di Ivrea; A4 Milano-Torino direzione Aosta uscita casello di Ivrea, indi seguire direzione Lessolo e Valchiusella. Ristoranti: a Fondo di Valchiusella la Trattoria del Ponte, utile anche per chiedere informazioni circa i sentieri. ( chiusa il venerdì ) Alberghi a Brosso, Meugliano, Traversella, Vico              Informazioni turistiche: tel. 0125.618131 – 618195 ATL Canavese

Tallorno, affresco a soggetto sacro con la B.V. Maria della Neve nell’ovale al centro – foto di Giovanni Dughera

I paesi che incontreremo valgono tutti una visita: Alice Superiore, Brosso, Issiglio, Lugnacco, Meugliano, Pecco, Ruglio, Trausella, Traversella, Vico Canavese, Vidracco, Vistrorio.  Le zone in quota, dove possiamo camminare sui sentieri e vedere le architetture più intatte e immerse nell’ambiente, sono:

Sentiero delle anime: da Traversella 827 m. ai Piani di Cappia 1339 m.: boschi di betulle, incisioni rupestri, alpeggi (Piani di Cappia). Da qui il sentiero si innesta sulla GTA e scende a Fondo 1074 m.

Un artigiano della valle intento a scolpire il legno – foto di Giovanni Dughera

Sentiero dei mufloni: da Fondo 1074 m.: itinerario ad anello con accesso da Fondo o da Tallorno: presenza di mufloni, la “Pera dij Crus” ricca di incisioni rupestri. Dislivello 800 m.

Sentiero da Fondo a Tallorno 1222 m.: è la passeggiata più breve ma interessante per le architetture rurali. Da Tallono si può salire all’Alpe Pasquere 1486 m., ove, poco dopo, c’è un bellissimo ponte in pietra, considerato il gioiello della valle.

Sentiero di Succinto:: poco dopo le indicazioni del Camping “Chiara”, a sinistra è indicato con vernice rossa “Succinto”: bel borgo in posizione aerea.