di Redazione
Con circa 1200 visualizzazioni e decine di iscritti in pochi giorni al canale Youtube, l’anteprima del nuovo format “Canavese Aneddoti e Misteri” (prima serie) ha riscosso un certo interesse sull’apposito canale e sulle relative pagine Facebook e Instagram, confermato dall’uscita della prima puntata, in occasione del bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte, dal titolo: “Giacomo Pavetti di Romano Canavese, Colonnello della gendarmeria imperiale napoleonica, e il mistero della sua scomparsa a Parigi” nel 1815 durante la Restaurazione.
L’iniziativa vede coinvolti Fabrizio Dassano, Roberto Gillone e Paola Scibilia ognuno di loro ha una mansione ben precisa ma insieme si completano per dar vita ad un progetto ambizioso.
Fabrizio Dassano storico, presentatore del format e scrittore dei testi, Roberto Gillone regista, sceneggiatore e esperto di post produzione, presidente dell’associazione Natura e Paese di Vische che da anni promuove il territorio del Canavese attraverso libri, docufilm, video promozionali, e Paola Scibilia progettista che cura la grafica, i social, il sito internet e la sceneggiatura del format.
Insieme hanno già collaborato per la realizzazione di un video promozionale sul territorio di Romano Canavese bastato su turismo, storia e cultura. Per ogni episodio del nuovo progetto, si punterà sul prezioso coinvolgimento di associazioni di rievocatori storici per rendere al pubblico il miglior viaggio per immagini nel tempo, attraversando i secoli e i periodi storici più significativi che hanno caratterizzato la storia del Canavese. Quella più nota e quella più sconosciuta.
La prima serie del format si basa su una minuziosa e certosina opera di valorizzazione del territorio e del suo ricco patrimonio di aneddoti e misteri, compiuta attraverso un attento e accorto studio delle fonti come libri ed articoli e lezioni in diverse Uni3.
Così Fabrizio Dassano, autore dei testi nonché conduttore del format: «Con il mio gruppo di lavoro in questi ultimi anni mi sono occupato di raccogliere quelle informazioni marginali o sottotraccia, spesso conosciute solo da una ristretta cerchia di appassionati ma che, secondo noi, sono degne di essere svelate e raccontate al pubblico, inoltre sono molteplici i luoghi del Canavese che offrono un paesaggio culturale straordinario, non solamente sotto il profilo ambientale ma anche sotto il profilo delle storie che si sono svolte».
Paola Scibilia invece racconta come è nata l’iniziativa: «L’idea è partita da Roberto Gillone, una domenica mattina, leggendo un saggio del nostro amico Fabrizio che trattava appunto di un aneddoto di storia locale. Noi tre ci conosciamo dal 2009 e in tutti questi anni abbiamo visitato paesi, palazzi antichi, castelli, monumenti e tutto ciò che caratterizza la storia e la cultura del nostro territorio. Essendo amanti dei format televisivi di divulgazione storica e d’inchiesta, abbiamo pensato di proporre al pubblico un format digitale che prendesse spunto da quelli di maggior successo ma fortemente imperniato sul Canavese e quanto di curioso ed affascinante vi sia in esso, contenuto in una veste televisiva d’altri tempi. Non a caso abbiamo pensato di dare al format un’impronta vintage che rispecchia i format televisivi degli anni ‘50. Le musiche inedite, composte da Sandro Frola, sono l’esempio di una attenta ricerca dello stile retrò».
Mentre stanno scrivendo la seconda puntata, che a breve sarà girata, gli ideatori dell’iniziativa si dichiarano soddisfatti dall’interesse riscontrato dal primo caso trattato, incentrato su Giacomo Pavetti e diffuso ieri, venerdì 30 aprile, sul canale Youtube e sui social. Massimo riserbo invece per mantenere segreto il luogo dell’eporediese in cui si trova la preziosa biblioteca di una dimora antica che funge da suggestivo studio televisivo del format.
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